Siete scimmiette, galli, pecore o porcospini?


Non è un test per misurare il vostro carattere o le vostre abitudini private, non vi preoccupate!


cheanimalesei“Scimmietta”, “Gallo”, “Pecora” o “Porcospino” sono i nomi dei cluster (= gruppi di unità tra loro simili rispetto ad un insieme di caratteri presi in considerazione secondo specifici criteri) individuati dall’ Osservatorio Mobile Marketing & Service del Politecnico di Milano in collaborazione con la Doxa per definire le 4 tipologie di utenti dei dispositivi mobile (IPhone, Smartphone, IPad, Tablet).

La “Scimmietta” ha un atteggiamento socialfun, si tuffa nel mobile marketing più che altro per motivazioni ludiche. Rappresenta il 34% degli utenti mobile.

Il “Gallo” ha un atteggiamento “allconscious”, aderisce al mobile marketing in maniera entusiasta e consapevole. Rappresenta il 24% degli utenti mobile.

La “Pecora” ha un’attitudine più prudente (becareful), si muove nell’ambiente del mobile marketing con circospezione. E’ presente per il 23% degli utenti mobile.

Il “Porcospino” (o outsider) non ha ancora un’idea precisa relativamente al mobile marketing. Rappresenta il 19% del campione.

L’individuazione di tipologie è importante per le aziende che si affacciano ai nuovi canali/linguaggi di comunicazione, ma non sufficiente: ricordiamo che l’approccio al social marketing presuppone un rapporto quasi personale con la propria audience, rapporto che si costruisce con fatica attraverso il dialogo, l’interazione e soprattutto l’ascolto.

Anche se dal punto di vista socio-demografico gli utenti mobile sono definiti e compatti, allo stesso tempo presentano caratteristiche molto diverse in termini di atteggiamento e predisposizione.

Le aziende che attuano strategie di mobile marketing con buoni risultati sono quelle che hanno ben compreso le peculiarità del mezzo:


Geolocalizzazione

L’evoluzione dei dispositivi mobili – dagli smartphone ai tablet o ai pc – determina il successo dei servizi web accessibili da qualunque posizione: oggi è sufficiente un abbonamento a internet e un’antenna GPS per trasformare il nostro cellulare in uno strumento che ci consente di acquisire in tempo reale informazioni sui luoghi nei quali ci troviamo e condividerle con i nostri amici. Anche in Italia le aziende iniziano a utilizzare i Location-based services e le app come strumenti utili alla creazione di attività di marketing geolocalizzate, che consentono agli utenti di accedere all’offerta di prodotti e servizi attraverso attività di social gaming promosse con l’uso di social network come Facebook, Twitter e Foursquare. (definizione tratta da “Geolocalizzazione e mobile marketing: fare business con le app e i social game”, di Fabio Lalli e Alessandro Prunesti, Franco Angeli)


Contestualità

Il contesto di fruizione è fondamentale per capire atteggiamenti e predisposizioni della nostra audience (i nostri clienti si connettono da quale dispositivo? In quali situazioni?)


Tempestività

I tempi di risposta devono essere veloci, immediati o quasi. Chi naviga da mobile sta cercando informazioni e vuole averle subito, i tempi di attesa devono essere ridotti al minimo.


Socialità

Interazione, ascolto, scambio. Molto più della vecchia fidelizzazione al marchio. Oggi parliamo di engagement, di un vero e proprio “fidanzamento” tra gli utenti e le aziende “social-oriented”